lunedì 24 agosto 2009

La Premessa di Francesco Grisi al suo libro: "Fascisti eretici"

Le biografie fioriscono. La ricerca sul "singolare" diventa spesso carica di curiosità insinuante. La storia si indaga nella cronaca.
Perduto il messianismo e caduta la dialettica (che sono sempre prospettive oltre la singolarità) gli esami vengono stabiliti sugli uomini. La vita viene scrutata anche nelle cassettiere nascoste, nelle private passioni e negli affetti più segreti.
Le biografie fioriscono non solamente per la caduta della prospettiva ideologica. C’è anche un clima da spettacolo che suggerisce. E lo spettacolo si muove sulla informazione. Il "come" e il "perché" sono le curiosità che provocano e che in qualche modo alimentano lo spettacolo.
In queste operazioni biografiche la preoccupazione è anche quella di intuire attraverso i documenti e i riscontri i motivi psicologici che hanno creato passioni e adesioni. Il romanziere ne narrerà il "fantastico" mentre lo storico ne seguirà la complessità nel tentativo di cogliere l’essenziale.
Molte biografie sono dedicate a personaggi che possono essere schedati nella sezione del "politico". Quelle che maggiormente incuriosiscono sono dedicate a Benito Mussolini e agli "uomini del Duce". Gli archivi si sono aperti, le famiglie consegnano i documenti e nella variegata storia del fascismo si tenta di capire.
Al centro di ogni biografia c’è sempre una serie di interrogativi. Perché fu fascista? Perché intervenne nell’azione concreta? Quali propositi avanzò anche in contrasto con gli altri? Perché fu con Mussolini? Perché morì o si salvò? Perché aderì o non aderì alla Repubblica Sociale?
Questi interrogativi spesso inconfessati sono la tela che si fila. Poi si annodano sugli avvenimenti seguiti cronologicamente: la marcia su Roma, la guerra africana, quella spagnola, la seconda mondiale e la Repubblica Sociale.
Il periodo nel quale il fascismo governò l’Italia viene così radiografato attraverso i personaggi che lo guidarono e lo sostennero in buona o in cattiva fede. E vengono alla ribalta i paurosi, gli eretici, gli accomodanti, i conformisti, i fedeli, gli eroi, i coerenti, i disperati e i generosi. Tutti però sentirono la grandezza e il fascino di Benito Mussolini. Si ha l’impressione che il fascismo sia stato possibile soltanto perché c’era "Lui" al di là del bene e del male.

F. G.

giugno 1994